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*Altair*.
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Ciao Luisa,
mi dispiace per il ritardo. Ti avevo risposto giorni orsono ma il pc mi ha cancellato tutto.
Mi fa piacere constatare che ti stai già rispondendo da sola e che le tue risposte dimostrano come in te si sia sviluppata una forza e una determinazione nei confronti di questa nuova gravidanza.
Spesso è necessario passare attraverso esperienze anche dolorose per potere diventare madri capaci di contenere e ancorare il bambino alla vita: genitori non si nasce ma lo si diventa poco alla volta. Adesso sei pronta.
Prova a riesaminare sinceramente di che qualità e quanto intenso era il tuo desiderio di un bambino e dell' esperienza della maternità quando hai scoperto di essere incinta la prima volta. Come sono l'intensità e la qualità del tuo desiderio adesso? Cosa è cambiato in te da allora?
Sii dunque serena e tranquilla. Abbi fiducia in questo piccolo bimbo che ancorandosi a te ha dimostrato di sentire il tuo grande desiderio di lui, di avere fiducia in te e nel tuo amore e di volere vivere.
Rivolgiti a lui/lei con amore come se potesse sentirti: non sono le comunicazioni verbali quelle che vengono ricevute da un bimbo così piccolo. Sono quelle tattili accompagnate dalle tue emozioni. Non è forse il modo più vero di comunicare anche tra adulti?
Mentre gli dirai che sei felice che esista e che vuoi essere la sua mamma, proverai delle emozioni gioiose che lui/lei sentirà e quando raggiungerà la 22a/24a settimana vedrai che ti risponderà.
Scrivimi quando vuoi.
Il mio ultimo libro:" La comunicazione e il dialogo dei nove mesi" Ed. Mediterranee.
Grazie delle tue care parole.
Stai tranquilla.
Gabriella A. Ferrari.