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Aivliss.
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La mia gravidanza è stata molto buona: non ho mai avuto nausee né disturbi particolarmente fastidiosi. Non ho avuto gonfiori, dolori di schiena, smagliature… niente di niente. Non ho mai temuto il momento del parto perché mi sono sempre detta “lo hanno fatto miliardi di donne, perché non dovrei farlo io?”. Il ragionamento non faceva una grinza…
Arriva la data presunta del parto e… niente. Ogni sera ho dei doloretti ma non posso credere che quelle siano le contrazioni. Vado a fare i tracciati e il risultato è: bisogna aspettare.
Trascorsi 6 giorni dalla data presunta, viene fissato il ricovero per il parto indotto per il nono giorno di ritardo. La dottoressa mi dice che spera che nel frattempo parta il travaglio naturalmente, perché il parto indotto è più lungo e doloroso… Purtroppo niente.
Vengo ricoverata un giovedì mattina. Alle 11.30 mi viene applicata la prima dose di gel a base di Prostaglandine e le contrazioni partono subito belle forti e dolorose, proseguendo fin verso le 6 della mattina successiva (nel pomeriggio avevano deciso di non ripetere l’applicazione perché pensavano che il travaglio potesse partire spontaneamente).
Verso le 10.30 del venerdì viene applicata una seconda dose di gel, più potente della precedente. Le contrazioni sono veramente insopportabili , specie nella zona della schiena ed io prego perché qualcosa si smuova (nel senso che vorrei partisse la dilatazione per poter andare in sala parto e fare l’epidurale).
Verso le 17 mi visitano e constatano che ci sono circa 3-4 cm di dilatazione e, per agevolarmi, mi rompono le acque. Da quel momento i dolori, se possibile, sono ancora più forti.
Dopo 2 ore, finalmente, mi mandano in sala parto, dove vengo attaccata al tracciato. Aspetto altre due ore tra dolori atroci e quindi, verso le 21, mi fanno l’epidurale. Da quel momento è un paradiso….
Il travaglio prosegue per circa 3 ore in modo ottimale (io non sento dolore ed il collo dell’utero si allarga al ritmo di circa 1 cm all’ora).
Quando, verso mezzanotte, sta per svanire l’effetto della dose dell’epidurale (va rinnovata ogni ora), qualcuno si accorge che qualcosa non va nel tracciato. Il bambino sta soffrendo e quindi bisogna accelerare il parto.
Chiedo che mi venga applicata un’altra dose di anestetico. Da un momento all’altro la sala si riempie di gente: ci saranno 10 persone tra medici ed ostetriche. Riesco, anche con l’aiuto manuale delle ostetriche, a terminare in fretta la dilatazione e a quel punto si cerca di far uscire il bimbo al più presto con l’aiuto della ventosa e delle spinte sul mio sterno (praticamente un medico spingeva con tutta la sua forza su di me, impedendomi di respirare, mentre un altro dottore cercava di estrarre la testa del bimbo con la ventosa). Ho scoperto che questa si chiama "Manovra di Kristeller". Niente da fare.
Si va in sala operatoria (mi fanno firmare il consenso sul lettino), mi fanno un’iniezione e zac, mi addormento immediatamente. Il resto non lo so, poiché mi risveglio dopo oltre 1 ora. Chiedo subito del bambino, mi dicono che sta bene ma che è stato ricoverato in neonatologia per precauzione.
Per ben 3 giorni non lo vedrò.
Ripensandoci adesso, passati ormai 3 mesi, mi sembra tutto meno terribile e soprattutto stiamo bene entrambi ma posso dire che questa è stata un’esperienza davvero brutta. Ora invidio chi ha effettuato il cesareo programmato: io ho dovuto patire quasi 25 ore di contrazioni per poi essere ugualmente “tagliata”. E dirò di più: ho visto in reparto casi ancor peggiori del mio, persone che per 4 giorni sono andate avanti con applicazioni di gel… mi vengono i brividi!
Però…. la nascita di Francesco mi ha fatto scoprire qualcosa che non credevo esistesse…. Pensate che non volevo figli e non mi sono mai piaciuti i bambini…. Adesso, oltre all’amore enorme che nutro per il mio piccolino, posso dire che ogni volta che vedo un bimbo per strada mi fermo a guardarlo con una punta d'affetto…..
Come si cambia!!!
Edited by Aivliss - 23/9/2005, 09:20. -
MousyMousy.
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grazie per avere condiviso con noi la tua esperienza! .