L'ARRIVO DI LUNA

nella nostra vita

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. estasia_love
     
    .

    User deleted


    Il 21 giugno sono stata ricoverata per l'induzione (perchè ero in ritardo di 14 gg sul termine) abbastanza di cattivo umore perchè
    nei giorni precedenti avevo cercato di convincermi che non sarei arrivata a quel punto, e avevo fatto di tutto (olio di ricino per due volte) pur di non farmi ricoverare. Ma la natura ha voluto diversamente.
    Fatto sta che nella notte scendo a fare pipì e vedo il tappo mucoso, ho avuto parecchie perdite tutta la notte e già mi sentivo meglio perchè ho pensato, stupidamente, che se anche non mi avessero fatto il parto indotto sarei riuscita comunque a partorire Lu...La mia più grande paura e rammarico era infatti proprio quella di non essere stata capace a partorirla da sola, senza "aiuti".
    Comunque arrivo per l'induzione e mi mettono il gel alle nove e mezza di mattina. Una ragazza del mio paese, ricoverata come me con gli stessi gg di ritardo era già al secondo gg di induzione (lei era
    stata ricoverata il gg prima per scarsità di liquido amniotico, io invece ne avevo una piscina) e mi diceva che era una passeggiata, perchè non aveva nessun dolore...
    Appena mi mettono il gel invece (tra l'altro me lo mette un giovane dottore, che in quanto a delicatezza batte tutti i record...un vero e proprio orco selvaggio!!) cominciano i dolori..
    Le contrazioni partono subito ravvicinate... Scendo dal lettino e dopo dieci minuti inizio ad avere male, ogni 5 minuti...
    Le ostetriche si dicono ottimiste, vedono il mio dolore mentre passeggio su e giù per il reparto tenendomi la schiena e mi fanno coraggio... Una di loro, però, la più realista e pratica, mi dice senza mezzi termini, di non aspettarmi di partorire in giornata, perchè con il gel solitamente ci vogliono più dosi per innescare il vero travaglio....
    E infatti pur avendo molto male non mi dilato affatto. Stanca di camminare mi avvicino all'ostetrica dura e le
    chiedo se posso sdraiarmi, lei mi consiglia vivamente di riposare, di tenere le forze per il giorno dopo...
    Ma il dolore aumenta e pur sdraiata continuo a patire terribilmente le contrazioni, che si ravvicinano ancora...
    Alle tre del pomeriggio mi chiamano per la visita e constatano che non sono affatto dilatata, che il collo dell'utero è ancora ben chiuso, e che soprattutto...Lu è ancora molto alta e non c'è verso di farla scendere...
    Punteggio molto basso, mi guardano come per dire "Chissà quando partorirà questa..."
    Io obietto che il dolore è molto forte, ma loro scherzano tra di loro,fingendo che non esista. Mi mettono un'altra dose di gel e mi rimandano in camera.
    Mi rifugio di nuovo nella mia stanza ma a questo punto il dolore diventa quasi insopportabile. Le contrazioni sono ogni due minuti, l'ostetrica controlla con l'orologio e mi dice brava ogni volta che ne sente arrivare una... Assiste a dieci minuti di sofferenza poi se ne va a prendersi un thè, lasciandomi sola in camera a sopportare il travaglio.
    Rocco, il mio ragazzo, inizia a preoccuparsi seriamente.
    Nel frattempo la mia camera si libera delle due mamme che hanno partorito qualche giorno prima e io rimango sola, inizio ad affrontare il travaglio sempre più con difficoltà, mi metto a letto ma non resisto, mi accovaccio ma non sopporto, in piedi mi sembra di impazzire... Dopo diverse ore di dolore intensissimo in cui non riesco neppure a
    parlare, l'ostetrica mi porta un materassino piatto e mi invita a stendermi e cercare di dormire tra una contrazione e l'altra. Io lo metto per terra e mi sdraio su un fianco, passo così almeno due ore, respirando a fatica, con Rocco che mi tiene la mano e piange vicino a me.
    Alle nove di sera mi chiedono se voglio entrare in vasca per sentire meno le contrazioni, accetto subito.
    Le contrazioni continuano ogni due minuti, sono terribili. Rocco si siede vicino a me, io dentro la vasca provo a parlare
    ma sono sempre più stanca. Metto nei capelli due pinzette rosa di strass che ora Rocco guarda con infinita tenerezza perchè gli ricorderanno sempre il "nostro" parto.
    L'ostetrica mi visita e vede che ho 3cm di dilatazione, pochissimi, ma già qualcosa...dopo ore e ore di sofferenza.
    Rimango nella vasca tre ore, cerco di rilassarmi il più possibile, e quasi pazzesco ma vero...riesco a dormire tra una contrazione e l'altra..mi sveglio solo quando arriva il dolore...urlo e mi riaddormento....
    A mezzanotte le ostetriche mi visitano e sono a 5 cm di dilatazione. Mi invitano ad andare in sala travaglio, mi caricano sulla sedia a rotelle nuda coperta solo da un lenzuolo e mi portano nella vasca più grande.
    I dolori diventano qualcosa di inverosimile.... Grido come una forsennata, per più di un'ora grido "aiuto!! aiutatemi!!"
    all'arrivo di ogni contrazione e sento sempre di più il bisogno di spingere.... Mi dicono che non è ancora il caso ma io non sopporto il dolore e spingo lo stesso, mi sembra di spaccarmi tutta e continuo a gridare "Devo fare la cacca!!" ...
    Intanto nella sala affianco una donna indiana arrivata da mezz'ora partorisce la sua bambina... Io e Rocco sentiamo i vagiti e lui si mette a ridere, e dice "E' nato!! E' nato!!" Gli darei una botta in testa, mica è il nostro!!
    Mi visitano ancora e mi dicono con molta freddezza che posso cominciare a spingere, perchè la testa inizia a vedersi.
    Sembra incredibile! Mi dice "Poche spinte e hai la tua bambina....forza!"
    Alla faccia delle poche spinte!!
    Io ormai sono talmente stremata che non so neanche più cosa voglia dire spingere... Grido soltanto e l'ostetrica si innervosisce e mi fa uscire dalla vasca.. Accetto perchè in quel momento sono assolutamente incapace di difendere una posizione, sono sfiancata. Esco e mi fa accovacciare e mi ordina di spingere all'arrivo della contrazione.. Io spingo finchè posso, mi fanno vedere con uno specchio che c'è qualcosa di scuro e bagnato che spunta, insistono che io spinga perchè il battito comincia a decelerare.
    Chiamano un ginecologo perchè le mie spinte non sortiscono effetti e
    il battito rallenta sempre di più, mi esortano urlando nervosi, l'ostetrica è nerissima, mi dice che se non spingo forte faccio del male alla mia bambina... ma io non ce la facevo più.....
    Mi rompono loro le acque manualmente.
    Mi alzo allora in piedi e aggrappandomi a Rocco con le braccia sul collo dò due spinte più forti di quanto posso pensare, mentre mi sembra di spaccarmi letteralmente....e in un microsecondo Luna esce fuori tutta d'un colpo...come un vitellino...
    Scivola giù dal mio corpo tutta intera e quasi cade per terra mentre io sono in piedi, le ostetriche la prendono al volo e mi fanno sdraiare. Sento che piange ma non capisco più nulla, Rocco piange e mi accarezza, e piange ancora... Mi chiedono se la voglio vedere e io dico di sì senza troppa convinzione, non sono proprio in grado di capire cosa mi sta succedendo.
    Me la mettono sul seno e ci avvolgono con lenzuola calde, lei piange come una pazza e mi fa subito la cacca sulla
    pancia... Ho subito chiesto "Ma è una femmina?"
    e loro mi hanno detto di sì... Mi sciolgo, comincio a rilassarmi... La guardo, è paonazza ma appena comincio a parlarle smette
    di piangere e mi guarda con gli occhi apertissimi...due occhi blu scuri...lunghi...da alieno... Mi sembra incredibile che l'abbia
    fatta io....E' morbidissima la sua pelle.... Non me lo dimenticherò mai com'era morbida la sua schiena....
    Dopo pochi minuti mi tirano fuori la placenta e massaggiano la pancia molto in profondità per far contrarre l'utero, le sofferenze
    sembrano non finire mai.... Rocco taglia il cordone ombelicale, io non vedo niente perchè sono sdraiata e continuo a non capire niente.
    Provano ad attaccarmela al seno e lei è pigra, mi lecca i capezzoli invece di succhiarmeli, ma continua ad annusarmi...
    L'immagine mi intenerisce e la invito a prendere in bocca il seno, ma quando inizia a succhiare ...fa un male boia!!!
    Le ostetriche ridono, e mi dicono che è tutto normale, di non preoccuparmi.
    Passiamo un'ora sotto le lenzuola abbracciate mentre lei succhia e poi mi chiedono di lasciarla per portarla al nido.
    Rocco la porta al nido dove la lavano, la misurano e lui filma tutto mentre io torno nella mia camera da letto... E chi trovo?
    L'indiana che ha partorito poco prima di me che sta facendo cena con tutta la famiglia...manco avesse digiunato per mesi,
    si spazzola pollo, patate, pasta e frutta, gridando con il marito e i 4 figli e telefonando a destra e manca per avvertire della
    nascita della loro figlia... Impressionante. Sono le quattro e mezza. Per tutta la notte continueranno a chiacchierare a voce alta
    come se io non ci fossi.
    Luna arriva nella mia stanza e me la mettono nel letto, per darle il seno.
    Passo tutta la notte a guardarla, a vederla respirare, a guardarla mentre succhia e intanto mi chiedo "che miracolo ho
    fatto...."

    E qui è iniziata la nostra vita insieme. Una gioia immensa, difficilmente spiegabile a parole, ricca di sfumature, piena di amore.
    Luna pesava kg 3,080 ed era lunga 48 cm, è nata alle 2,15 del 22 giugno.
     
    .
  2. MousyMousy
     
    .

    User deleted


    Grazie per averci regalato questo racconto
     
    .
  3. *Altair*
     
    .

    User deleted


    Carissima,
    leggendo la tua lettera ho provato tante emozioni...ho talmente partecipato emozionalmente al racconto del tuo travaglio e del tuo parto che sento il desiderio di scriverti. La tua è una testimonianza bellissima ma è anche terribile perchè leggendola emerge il senso di impotenza, di solitudine, di paura e di disperazione che possono procurare alle donne i parti quando il tipo di assistenza offerto non è adeguato!!! In me, che ho vissuto per ben tre volte l'esperienza della maternità, si è risvegliata una collera antica, quella stessa che alcuni anni dopo l'ultimo parto mi spinse ad interessarmi nuovamente della gravidanza e del parto senza esserne più direttamente coinvolta, mi portò a leggere libri di ostetricia e, dopo qualche tempo, a condurre corsi ai futuri genitori. Non volevo che altre donne partorissero nel mio stesso modo innaturale e dolorosissimo.
    Quando leggo o ascolto storie coma la tua (e sono tante, la maggioranza!) non posso fare a meno di chiedermi con rabbia: ma allora, questi ultimi 25 anni di congressi, di seminari di aggiornamento professionale per medici e ostetriche, di pubblicazioni scientifiche sull'importanza di una diversa assistenza al travaglio e al parto non sono serviti proprio a niente???
    L'importanza di un contesto rassicurante, gentile e discreto, di un ambiente che favorisca la tranquillità, e quindi il rilassamento (INDISPENSABILE PER IL BUON ANDAMENTO DEL TRAVAGLIO), che tuteli la privacy della coppia prima e dopo la nascita, di non fare uso non strettamente indispensabile di farmaci, di invitare la partoriente a restare attiva durante la contrazione e rilassarsi solo nella pausa tra una contrazione e l'altra, di non fare uso della vasca prima degli 8 centimetri di dilatazione...e quante altre ne avrei da dire...DI TUTTO CIO' SI PARLA E SI SCRIVE DA ANNI !!!!!
    Fare troppo travaglio in vasca rallenta la dilatazione così come cercare di rilassarsi durante le contrazioni. Lo stare in ansia, l'avere paura, il troppo pensare o parlare...sono tutte situazioni che attivano la neo corteccia, mentre la donna dovrebbe potere restare nel suo "cervello arcaico" legato all'istintualità.
    Michel Odent, un ostetrico e ginecologo francese che ha fatto storia in Ostetricia, sostiene che tutto ciò di cui una donna ha bisogno quando partorisce è "... di sentirsi al sicuro e di non sentirsi osservata" il che non esclude che ci sia un giusto numero di controlli effettuati con discrezione e regolarità.
    Anche un buon rapporto empatico e di fiducia con l'ostetrica è importante.
    Direi che, considerato il contesto che ti sei trovata a subire non sei stata soltanto brava, SEI STATA STRAORDINARIA !!!
    Ciao e tantissimi auguri a tutti e tre.
    Gabriella A. Ferrari


    Edited by MousyMousy - 26/9/2005, 09:01
     
    .
2 replies since 21/9/2005, 14:54   1982 views
  Share  
.