ecco giuli

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  1. *Kessy*
     
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    Il 20 giugno 2005 alle 21.45 nasce giuliano...
    non avrei mai creduto che potesse essere così difficile raccontare in questo contesto l'evento piu' importante di tutta la mia vita...cosa dire...inizio il travaglio alle 15.30 e il percorso svolto presso la scuola ANEP mi ha immensamente aiutata...ricordo ancora come fosse ieri la contrazione e subito dopo quel torpore che viene quando si crolla in balia del sonno...e dormivo...poi di nuovo dolore e di nuovo dormivo...alle 18 finalmente mi hanno lasciata entrare in acqua e devo dire che e' stata un'esperienza molto particolare, devo dire che le contrazioni erano piu' violente mentre la sensazione di rilassamento dopo molto piu' profonda..
    Alle 20.00 l'ostretica ha ritenuto opportuno farmi uscire dall'acqua perche' non riuscivo a sentire la spinta (a suo dire ovviamente)..questa cosa mi ha destabilizzato..ero convinta che la partoriente avesse tempo tanto tempo a disposizione, voglio dire sentire che dall'altra parte ti permettono di fare veramente cio' che vuoi e non indurti a fare ciò che viene bene a loro.
    Mi sono sentita molto non ascoltata,inadeguata, ma soprattutto sentivo che l'ostetrica aveva fretta e quindi non si occupava di me..mi chiedevano di voltarmi, di mettermi su un fianco..mi gestivano insomma..
    si perchè non eravamo in poche in quella stanza, ricordo 4 facce almeno.Mio marito mi è sempre stato vicino in maniera esemplare, rispettoso, calmo, silenzioso..durante le spinte invece anche lui si è lasciato travolgere da tutte quelle insegnanti ed è diventato interventista..mi prendeva le gambe e mi chiedeva di spingere..questa cosa non mi è affatto piaciuta..Ad un certo punto l'ostetrica che mi aveva accompagnata fino a quel momento non c'era più, lì accovacciata davanti alle mie ginocchia c'era un'altra donna, con fare diverso anche lei molto aggressiva (probabilmente questa aggressività non esisteva, la percepivo io in maniera un pò distorta credo). Ricordo di averle ad un certo punto visto le forbici in mano, esce la testolina, e una cosa che non dimenticherò mai, lui guardava verso l'ostetrica quindi io non vedevo il suo volto ma la sua nuca,era pieno di capelli neri neri...avevo paura cosa faceva là tutto solo e se non fossi stata capace a spingere sufficientemente in tempo per farlo uscire presto? sarebbe soffocato? A questo proposito ricordo una tecnica di rilassamento fatta durante il corso anep dove simulavamo il parto ed io avevo vissuto proprio questa paura di inadeguatezza, come se fossi impotente a quella situazione. Finalmente anche il corpicino scivola fuori l'ultima spinta e via...da qui in poi tutto precipita, l'ostetrica clippa immediatamente il cordone ombellicale e io urlo che non deve che deve darmi il mio bambino prima perchè io devo prima abbracciarlo,sono tutti intorno al mio piccolo e nssuno mi dice niente, mio marito diventa pallido e vitreo e inizia a piangere nell'angolo della stanza guardandomi con aria drammatica e io credevo di impazzire, nessuno mi diceva niente e io urlavo, tutti continuavano a toccare il mio bimbo e io non lo avevo ancora visto..finalmente stefano mi informa di quanto accaduto, giuliano è nato con una labioschisi bilaterale, quindi la sua bocca era completamente o quasi deforme.Credo sia facile immaginare cosa possa provare una mamma, sollievo perchè pensavo ormai a qualcosa di peggiore, incredulità perchè non sai finchè non lo vedi cosa possa essere questa voragine che tuo marito ti racconta, e tante tante altre emozioni contrastanti paura, disperazione, rabbia verso me stessa, senso di colpa, e poi c'è questo papà che è ancora più spaventato e più sconvolto.Finalmente arriva Giuli, io non so se sia possibile ma probabilmente per difesa io non ho visto questo grosso scempio anche se il colpo è stato duro duro. Non era il bambino che avevo immaginato almeno in parte, non era il bambino perfetto che ogni madre si aspetta di avere, ma l'ho tenuto stretto sul mio petto, forte, gli ho proposto la tetta ma lui piangeva e piangeva, ho chiesto a Stefano di accarezzargli la testolina di parlargli e al suono della sua voce il pianto anche solo per pochi secondi si è fermato, lo ha riconosciuto allora io ho capito che quello era il mio ciuffo, qualsiasi cosa sarebbe successa da lì in poi non avrebbe più cambiato nulla io avevo finalmente il mio bambino e tutto il resto non contava più niente. La situazione si complica ulteriolmtente perchè la mia placenta non viene via.Ricordo che tenevo la mia creaturina sulla pancia e l'ostetrica mi massaggiava per farla scendere e io avevo un male infernale, le contrazioni a confronto erano state una passeggiata. Sento le forze scendere mi danno della marmellata, sento le voci agitate, mi portano via il bambino, si agitano tutte io non riesco più a sentire nulla perdo i sensi, riprendo brevemente coscienza e sento che corrono tutti mi mettono su una barella e mi portano via, vedo ste piangere il bimbo non c'è, io ho paura, paura di non vederli più, paura che quel papà spaventato si trovi solo con quel piccolo bambino indifeso.Mi addormentano e mi risveglio in sala operatoria dove mi avevano fatto il secondamento manuale della placenta, chiedo subito del bambino e l'infermiera tenta subito di informarmi del labbro ma il suo viso si distende quando le dico che non mi interessa voglio solo abbracciarlo.Finalmente l'incontro.

     
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  2. MousyMousy
     
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    ti voglio bene
    un bacino
     
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  3. estasia_love
     
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    Sono emozionata.... Il tuo è un racconto sentito, profondo. C'è dentro tutta la tua umanità e allo stesso tempo la percezione di professionista.
    Mi piacerebbe vederlo ora, Giuliano. E farti un abbraccio.
     
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2 replies since 24/10/2006, 18:18   718 views
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